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FAQ

Abbiamo un Centro Servizi specializzato per l’assistenza alle cooperative nel territorio: non “deleghiamo” queste attività a collaborazioni con altri professionisti in convenzione bensì abbiamo scelto di organizzarci internamente con le migliori professionalità in grado di conoscere tutti gli aspetti particolari delle imprese cooperative.

Perché le cooperative sono (spesso) al centro di scandali.

Sono le cosiddette “false cooperative”: impostori che utilizzano le agevolazioni e le flessibilità che hanno le società cooperative per fare affari illegali. Piaga che la nostra associazione contesta fortemente e che siamo impegnati costantemente a combattere per salvaguardare il buon nome della cooperazione.

Poi perché i media quando ci sono questi scandali non esitano a precisare nei titoli che trattasi di “cooperativa”, non dando altrettanta evidenza alle altre tipologie di impresa quando gli scandali (e non avviene raramente) travolgono spa, srl o altre società.

Quindi spesso si finisce per generalizzare (“moda” che non risparmia altre categorie: dalla classe politica, alla magistratura, ai dipendenti pubblici e così via) e questo porta a creare un danno reputazionale all’intero comparto.

Il fatto è che dalle società cooperative, forse, ci si aspetta sempre il massimo: si parla infatti di “movimento cooperativo” (e non si usa questa espressione per altre forme d’impresa) andando a riconoscere un valore superiore di queste società che svolgono una funzione pubblica e hanno la capacità di stare sul mercato contribuendo anche a valorizzare i beni comuni.

Credo che possiamo fare qualcosa di utile.

Se siete in difficoltà “come cooperativa”, la Crisi Economica del 2009 e poi questa Crisi Covid-19 ci hanno molto allenati sulle diverse casistiche di crisi aziendale, difficoltà di mercati, necessità organizzative, societarie, finanziarie e chi più ne ha più ne metta.

Se siete in difficoltà “come azienda” (non cooperativa), possiamo utilizzare appositi strumenti.

Conosci l'impresa rigenerata (conosciuta anche come “Workers buyout”)?

È l'operazione di acquisto di una società realizzata dai dipendenti dell'impresa stessa.

Sono sempre di più le esperienze di aziende recuperate dai dipendenti che, creando una cooperativa di lavoro, ne hanno evitato il fallimento.

Per entrambi i casi, la nostra forza è che abbiamo un “approccio sistemico” e quindi possiamo agire utilizzando più strumenti integrati senza che tu “impazzisca” rivolgendoti a diversi consulenti specializzati in settori specifici: al nostro interno abbiamo infatti tutte le competenze necessarie e focalizzate sulle società cooperative.

Chiedi un appuntamento per un apposito gratuito check-up.

Vi è una consapevolezza ormai comune di quanto sia importante (anzi necessario) “fare rete”.

Confcooperative offre molte opportunità di creare relazioni e quindi di essere in contatto con altre imprese del tuo settore e di altri settori cooperativi.

Confcooperative da informazioni, propone servizi e svolge attività di rappresentanza (vedi le apposite sezioni del sito): sta ad ogni impresa utilizzare al meglio, in base alle proprie esigenze e ad una certa dose di “lungimiranza”, tutte le possibilità che sono offerte.

Confcooperative propone strumenti, progetti e occasioni di sviluppo: senz’altro l’utilità non può essere vista nel trovare qui (passivamente) nuovi mercati, appalti o servizi ma senz’altro può essere il contesto giusto per sostenere la tua impresa anche nello sviluppo delle tue attività d’impresa.  

Aderendo a Confcooperative l’attività di vigilanza la svolgiamo noi, con nostri revisori; e quindi non avrai le ispezioni da parte del Ministero che vengono svolte dai locali enti di controllo (ad es. l’Ispettorato Territoriale del Lavoro).

Parliamone approfonditamente, se ti va, fissandoci un appuntamento.

Qui è come chiedere all’oste se ha del buon vino.

Ma atteniamoci ai fatti (= ai numeri).

In Italia le cooperative erogano servizi di welfare a 7 milioni di persone; rappresentano il 25% della produzione agroalimentare (con il 70% del latte, il 60% del vino, il 40% dell’ortofrutta); oltre il 30% del consumo e della distribuzione al dettaglio. Nel credito rappresentano il più grande gruppo bancario a capitale interamente italiano e hanno il 14,8% degli sportelli bancari. Le cooperative italiane sono una realtà capace di grande inclusione socioeconomica: sono donne il 60% delle persone occupate.

Negli Usa poco meno di 900 cooperative garantiscono l’energia elettrica a oltre 40 milioni di persone.

In Germania il 65% della popolazione è socio di una cooperativa da cui riceve servizi finanziari, beni di consumo e l'energia.

In Brasile viene dalle cooperative il 50% della produzione agroalimentare, e un brasiliano su tre ha un piano personalizzato di assistenza sanitario garantito da una cooperativa.

In Svezia un abitante su due è socio di una cooperativa, le 100 più grandi hanno un fatturato annuo di oltre 40 miliardi di dollari con oltre 70 000 dipendenti.

Il Polesine i settori caratterizzanti della nostra economia sono organizzati soprattutto in cooperativa: nel primario con le attività di pesca ed acquacoltura nel Delta o nel settore cerealicolo; la “cooperazione” è anche la forma di elezione quasi esclusiva per fare impresa nel settore del welfare.

Le cooperative rappresentano una risposta alle sfide dei prossimi decenni: nell’agroalimentare, nel welfare, nel credito, nel lavoro, nei servizi alla persona e al territorio. Nel mondo rappresentano il 12% della forza lavoro del G20. Il 30% delle produzioni agroalimentari.

Risposta alla domanda: sì, possiamo affermare che è adeguata.

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